Il nuovo anno si è aperto con molte novità per Fare Sistema. Sono entrati nel Programma 65 ragazzi, italiani e stranieri; la rete nazionale si sta ampliando sempre di più e nuove iniziative stanno prendendo forma. Abbiamo fatto una chiacchierata con Federica Nazzarro, coordinatrice nazionale del Programma, che ci ha illustrato cosa prevede la programmazione FSOA dei prossimi mesi…
Come si è aperto il 2021 per Fare Sistema Oltre l’Accoglienza?
Il nuovo anno si è aperto sicuramente con un entusiasmo diverso rispetto allo scorso anno. Il 2020 è stato complesso e faticoso per tutti, anche per il Programma. La pandemia infatti ci ha costretto, almeno nei primi mesi, a rallentare molte attività (mi riferisco in particolare agli inserimenti lavorativi) e a riprogrammarne delle altre, per esempio quelle dedicate alla rete nazionale. Piano piano e con perseveranza ci siamo rimessi in cammino e siamo finalmente tornati nel pieno delle nostre attività. Abbiamo incontrato nuovi ragazzi, italiani e stranieri, e 65 di loro hanno deciso di aderire al Programma mettendosi in gioco e tentando insieme di definire un percorso individuale che, auspichiamo, li porterà a raggiungere una piena autonomia di vita. La Rete di aziende, famiglie, volontari, associazioni, enti istituzionali sta crescendo sempre di più a livello nazionale e ciò dimostra che nonostante le difficoltà che viviamo in questo preciso momento storico, non ci arrendiamo alla solitudine e all’egoismo, ma tendiamo una mano alla solidarietà. Tutto questo è possibile grazie al prezioso supporto dei referenti regionali FSOA che nelle regioni di competenza si attivano per accompagnare i ragazzi nella realizzazione dei propri percorsi e coinvolgono fattivamente le comunità locali.
Quali sono gli obiettivi del Programma per quest’anno?
Gli obiettivi FSOA per il 2021 sono gli stessi già definiti nella programmazione 2020-2021: resta confermato l’impegno per promuovere l’inserimento sociale e lavorativo dei ragazzi di Fare Sistema, ma parallelamente intendiamo offrire maggiore supporto alla rete di volontari, famiglie, aziende, organizzazioni che sostengono i percorsi di inclusione dei ragazzi. Non solo per renderli più efficaci, ma anche in vista di una crescita culturale comune improntata sulla reciprocità.
La Rete di Fare Sistema resta quindi un obiettivo prioritario, ma quali sono le iniziative che intendete realizzare per rafforzare la partecipazione della società civile al Programma?
Abbiamo in programma diverse attività di socializzazione e formazione dedicate proprio alla Rete di Fare Sistema. L’idea è lavorare su due livelli: a livello nazionale organizzando degli incontri on line che diano spazio alla formazione e allo scambio di buone pratiche. Vorremmo che chi partecipa mettesse in campo le proprie competenze professionali e umane, così da farle “circolare” dando il via a un confronto da cui speriamo possano nascere idee e nuovi spunti e possa diffondersi un più profondo senso di appartenenza a Fare Sistema.
A livello locale invece organizzeremo degli incontri di socializzazione periodici in presenza, laddove sarà possibile e nel pieno rispetto delle norme per la prevenzione del Covid. Vorremmo che questi incontri fossero delle occasioni di aggregazione e cittadinanza attiva per avvicinare i ragazzi FSOA e le comunità di accoglienza. Vorremmo inoltre che stimolassero i partecipanti a uno scambio e un confronto costanti, per meglio comprendere il contesto socioculturale contemporaneo: momenti di aggregazione che faciliteranno la creazione di relazioni umane e, ci auguriamo, la nascita di comunità più inclusive.
So che come FSOA vi state anche orientando verso lo sviluppo di un’applicazione per smartphone, è così? A cosa servirà?
Sì, questa è una delle novità più elettrizzanti su cui stiamo lavorando. Siamo ancora in fase di ideazione, ma vorremmo testarla già prima dell’estate. Crediamo che la APP di Fare Sistema potrà promuovere e ampliare l’interazione tra i ragazzi FSOA e la Rete. L’idea è che ci siano due distinte aree: una parte accessibile a tutti in cui poter scaricare informazioni utili in ambito lavorativo, legale e abitativo. In un’area riservata invece – alla quale si potrà accedere unicamente attraverso le credenziali fornite dai gestori del progetto – i ragazzi FSOA, i volontari, le famiglie, le aziende, le associazioni, gli enti locali entreranno in contatto scambiandosi informazioni e supporto reciproco. Sarà presente infine una mappa interattiva nella quale verranno visualizzati gli eventi, le iniziative e tutte le attività promosse dagli attori della rete.
Che tipo di impatto avranno tutte queste attività sui ragazzi di Fare Sistema e sulla società civile?
Speriamo in un impatto positivo e che migliori l’interazione tra i ragazzi FSOA e gli attori della Rete nazionale. A tal proposito approfitto anche per condividere un’ultima iniziativa che stiamo portando avanti. Come più volte detto, il ruolo della Rete FSOA è fondamentale per i percorsi d’inserimento socio-lavorativo dei ragazzi che aderiscono al Programma. Proprio per questo abbiamo deciso di avviare uno studio per valutare l’impatto relazionale che Fare Sistema ha sui ragazzi e sugli attori della Rete. Stiamo elaborando dei questionari da somministrare ai ragazzi per raccogliere informazioni sulla quantità e sulla qualità di relazioni che ciascuno di loro ha nel momento esatto in cui entra a far parte del Programma per valutare se e come, dopo circa 18-24 mesi dall’entrata del Programma (periodo stimato per il raggiungimento dell’autonomia), queste relazioni sono cambiate grazie a Fare Sistema. Vorremmo realizzare uno studio simile anche rispetto agli attori che compongono la Rete: sempre attraverso la somministrazione di questionari elaborati ad hoc, vorremmo descrivere da chi è composta la Rete e quante e che tipo di interazioni avvengono tra i vari attori. Questo studio sarà molto impegnativo, ma crediamo rappresenti uno strumento utile per capire l’impatto del Programma e, soprattutto, evidenziare errori e comprendere meglio in cosa dobbiamo migliorare.