Sono due ragazzi. Si muovono con abilità tra le macchine del laboratorio dove vengono testate le farine del Gruppo Casillo. La loro amicizia è nata così: con Matteo che ha insegnato a Youssouf a preparare pane e focacce. Ora sono come fratelli
Matteo è un tecnico responsabile del laboratorio del Molino Casillo, a Corato in Puglia. La sala dove lavora è quello che lui definisce “il cuore pulsante dell’azienda”, perché è lì che vengono testate tutte le farine che poi andranno in commercio. Ed è anche una delle maglie della rete di Fare Sistema Oltre l’Accoglienza, che in Puglia può contare sull’attività del volontario Cosimo Zanna segretario generale della Fondazione Casillo.
In quella stessa sala, assieme a Matteo, lavora anche Youssouf, un ragazzo senegalese che FSOA segue da tempo, accompagnandolo in un riuscito percorso di inclusione. La loro è una storia di pane e di amicizia.
Matteo e Youssouf si sono conosciuti a Bologna, dove sono diventati colleghi di lavoro e amici: “Là ho iniziato a insegnargli un po’ di cose: come preparare pane, focacce e pizze” racconta Matteo sorridendo. Per Youssouf ha una grande stima e tante parole di elogio, “è un ragazzo puntuale, costante, sempre disponibile. Per me ormai è come un fratello, gli voglio un mondo di bene”.
Anche Youssouf la pensa allo stesso modo: “Matteo mi ha insegnato questo lavoro, a fare le focacce e il pane, in Senegal facevo solo la baguette. Sono molto contento. É un bravo ragazzo, un fratello”.
I due si alternano tra le macchine del laboratorio, collaborano fianco a fianco, si passano strumenti e farine l’uno l’altro. Hanno due caratteri complementari: Matteo chiacchiera, scherza, ride; Youssouf è taciturno, si muove con attenzione e cura nell’ambiente di lavoro.
Entrambi svolgono una mansione che li appassiona, e conoscono i segreti delle diverse farine: “Da un po’ di mesi Youssouf mi dice che vorrebbe aprire un panificio in Senegal per dare lavoro ai fratelli. Infatti sta mettendo da parte un po’ di soldi per questo progetto”.