Maria Inguscio, direttore generale di “Scenario Pubblico” e amministratore di “Meta Arte”, la società dove Maka sta svolgendo un tirocinio (reso possibile grazie ai fondi dell’Unione Buddhista Italiana) riconosce al ragazzo il merito d’essere molto serio sul lavoro, preciso e con tanta voglia di darsi da fare. E aggiunge: “Finita questa esperienza, vorremmo proporgli un contratto”
La mattina a scuola, il pomeriggio a lavoro. Trascorrono così le giornate siciliane del ventunenne Maka che vive a Catania e proviene dal Mali. È un ragazzo timidissimo, di poche parole, che impiega passione e precisione nello svolgimento del tirocinio presso “Meta Arte”, la società amministrata da Maria Inguscio: “Maka è straordinario, ha molta voglia di lavorare, non sopporta quando non c’è niente da fare. È partecipe e serio. Ed è di pochissime parole”. Difficile, infatti, che Maka si apra a raccontare di sé, del suo Paese di origine, del suo viaggio. Tutto è racchiuso in poche frasi: “In Mali c’era la guerra, non c’era sicurezza. Otto fa sono andato via, e sono andato in Algeria per lavorare, poi in Libia”. Il viaggio in mare com’è andato? “Ho avuto paura. Di quando sono arrivato non ricordo niente. Stavo male, mi sono ritrovato all’ospedale e non capivo dove stavo”. Ha lasciato una famiglia, una mamma che – racconta – è sempre preoccupata per questo figlio lontano.
Fare Sistema Oltre l’Accoglienza ha fatto sì che – grazie anche ai finanziamenti dell’Unione Buddhista Italiana – Maka potesse prorogare di tre mesi il tirocinio che aveva già iniziato presso “Meta Arte”, che gestisce la proprietà della struttura del Centro Nazionale di Produzione Danza “Scenario Pubblico”, un posto prestigioso: “Si sviluppa attorno alla figura di Roberto Zappalà e alla sua compagnia di danza che ha una storia pluridecennale. Produce spettacoli che esporta in tutto il mondo e ospita artisti internazionali”, racconta Maria Inguscio che è anche direttore generale di “Scenario Pubblico”.
E Maka come si è inserito in questo ambiente? “È stato un processo lento perché all’inizio era ancora più timido di adesso, però ha cominciato ad aprirsi, ora fa parte della nostra famiglia. Si occupa di molte cose: dagli allestimenti alla manutenzione degli spazi. L’incontro umano con lui è stato prezioso e credo che sia un discorso reciproco”. Valeria Marletta, referente FSOA per la Sicilia, aggiunge che gli orari di lavoro di Maka sono stati concordati con “Meta Arte” per permettere al ragazzo di frequentare la scuola al mattino.
Il tirocinio terminerà a fine dicembre, ma, anticipa Maria Inguscio, “da parte nostra c’è il desiderio di dare continuità a questa esperienza. Maka merita che gli vengano offerte delle opportunità e noi contiamo di inserirlo più stabilmente”.