Avviare nuove sinergie è di fondamentale importanza per rafforzare la Rete. Ecco quindi una nuova collaborazione per Fare Sistema Oltre l’Accoglienza: quella con CivicoZero Onlus, una cooperativa di Roma che lavora con minori stranieri e neomaggiorenni arrivati da soli in Italia
Uno degli obiettivi prioritari di Fare Sistema, in questo 2021, è il rafforzamento della Rete: è su questa “strada” che FSOA ha incrociato, a Roma, CivicoZero Onlus, una cooperativa che accoglie, protegge e accompagna verso l’inclusione i minori stranieri che arrivano soli in Italia. “CivicoZero nasce nel 2008 come progetto di Save the Children. Dal 2011 ci siamo costituiti in cooperativa: in parte continuiamo a ricevere finanziamenti da Save the Children, in parte camminiamo da soli”, racconta Silvia Alesi dell’ufficio stampa di CivicoZero.
All’inizio la sede della cooperativa si trovava in una stanza nella zona della stazione Termini, posto quanto mai delicato e adatto per intercettare i minori stranieri. Ora la sede di CivicoZero è nel quartiere di San Lorenzo, in una ex fabbrica ristrutturata. Per chi vi entra, il primo impatto con l’ambiente produce una sensazione di accoglienza che non soffoca: “Non è una scelta lasciata al caso. Volevamo trasferire ai ragazzi l’idea che bellezza e accoglienza possono andare di pari passo. È un open space senza alcun tipo di barriere: una casa dove tutti possono entrare e trovare il proprio spazio”. I ragazzi, minori o neomaggiorenni, possono varcare la soglia di CivicoZero Onlus anche solo per trascorrere un pomeriggio svolgendo attività informali, come una partita a ping pong, naturalmente con tutte le cautele dovute al distanziamento sociale. C’è chi viene qui per la musica: un piccolo studio di registrazione permette di sperimentare le proprie capacità. Il rap, soprattutto, è il genere preferito dai ragazzi che frequentano questa cooperativa. La musica, come anche i laboratori di fotografia, di video-making e di teatro, sono attività preziose: fanno emergere la parte talentuosa dei giovani migranti, e danno loro modo di trasformare l’esperienza della migrazione in un linguaggio artistico. Il che significa portare a galla emozioni – paure, rabbie, nostalgie, speranze – e farci i conti.
CivicoZero Onlus propone anche una serie di servizi gratuiti di base: lavanderia, pacchi alimentari, consulenza legale, sportello di formazione e orientamento al lavoro, supporto psicologico, mediazione culturale, corsi di lingua italiana. Questi ultimi “sono fondamentali per l’inclusione socio lavorativa. Su questo fronte non ci siamo fermati nemmeno quando eravamo in lockdown per non interrompere i percorsi di autonomia dei ragazzi. E abbiamo svolto i corsi online”, ricorda Silvia Alesi.
Entrare nella Rete di Fare Sistema è stato come un “riconoscersi”, un lavorare in sinergia. Racconta Lino Posteraro, coordinatore di CivicoZero: “Lavoriamo su un terreno comune, facile quindi trovare il modo di collaborare. Quando ho visto la vostra pagina Facebook ho capito che c’era la possibilità di organizzare insieme iniziative utili ai ragazzi”. E infatti una prima collaborazione è già partita: alcuni ragazzi di Fare Sistema seguono corsi di italiano online organizzati da CivicoZero. L’incrocio di disponibilità, di competenze, di spazi ha come obiettivo un lavoro più incisivo sull’inclusione. Tant’è vero che sono allo studio altri modi per continuare questo cammino assieme: “Abbiamo in progetto di organizzare una sessione di incontri informativi legali avvalendoci degli avvocati dell’Asgi cui potranno partecipare anche i ragazzi di Fare Sistema”.
Insomma, la costruzione della Rete non si ferma.