Il periodo post Covid19 porta ad Arouna una bella novità: avrà un contratto presso il pub dove in questi mesi ha avuto modo di farsi conoscere ed apprezzare.
“Mi piace cucinare i fritti”, dice Arouna in un italiano stentato. È una cosa che ha imparato a fare come stagista al “Remove Pub” di Rende, in provincia di Cosenza. E ci ha messo talmente tanto impegno e caparbietà che ora, nonostante le difficoltà della ripresa economica dovuta al blocco per l’emergenza Covid-19, i gestori del pub vorrebbero fargli un contratto vero. Assumerlo. Il perché lo spiega Eugenio Falbo, uno dei soci proprietari del locale: “Arouna è molto serio sul lavoro. I suoi errori si contano sulle dita di una mano. È taciturno e concentrato. Ed è educatissimo. Non vogliamo perderlo”.
Arouna e il “Remove Pub” di Rende hanno incrociato le loro strade grazie al programma “Fare Sistema Oltre l’Accoglienza”. Ma la storia del ragazzo parte da lontano. È nato in Senegal, in un villaggio privo di ogni servizio. Condizioni di vita difficilissime lo spingono a lasciare la sua terra. Si mette in cammino attraverso la Libia. Lo arrestano e trascorre nove mesi in prigione. Poi sale su un barcone. Non è facile per Arouna raccontare di questo periodo. “Non parla molto del suo passato – dice Eugenio – ma lo capisco. Ci ha raccontato a poco a poco quello che è successo prima di venire in Italia. Come si fa a non capire i suoi silenzi?”.
Arouna approda a Corigliano Calabro il 29 giugno 2017, sbarca dalla nave “Aquarius” della Sos Mediterranee che ha preso a bordo in migranti intercettati sul barcone nelle acque del Mediterraneo. Arouna è minorenne, ha diciassette anni, “quando sono sceso a terra mi sono messo a piangere”. Dello sbarco di Corigliano Calabro parlano i giornali nell’estate del 2017: 1.032 migranti, 933 uomini e 99 donne. I minori sono 200. Al suo arrivo in Calabria, Arouna è ospitato a “Casa di Ismaele”, lo SPRAR per MSNA di Rogliano (CS) nato nell’ambito di Fare Sistema Oltre l’Accoglienza. Arouna ha un permesso di minore età e una forza d’animo che si rivela pian piano nella strada che percorre in questi tre anni di soggiorno in Italia. Inizia un tirocinio extracurriculare presso il “Remove Pub” di Rende come addetto al lavaggio. Lavora dalle 18 all’una di notte. I soldi che guadagna li manda alla mamma in Senegal: “non c’è nessuno che l’aiuta lì”, confida il ragazzo.
A “Casa di Ismaele” Arouna non passa inosservato: è un giovane maturo per la sua età e diventa un punto di riferimento per gli altri minori ospitati nella struttura che gli riconoscono una sorta di autorità morale. Poi ci sono le sue due passioni: la moda e la musica.
“Gli piace vestire modaiolo – scherza Dino, un educatore di “Casa di Ismaele” – sceglie le cose con gusto, è casual ma raffinato”. Allo stesso tempo, però è l’unico ragazzo che nei giorni di festa indossa gli abiti tipici senegalesi: come a rimarcare un legame forte con le sue radici. Dino lo convince anche a frequentare un corso di chitarra presso l’associazione “Teatro Zero” di cui lui stesso è titolare. E Arouna si innamora della musica. Scrive due canzoni. Una dedicata alla mamma, che non vede ormai da tre anni. L’altra, si chiude con un “ciao a tutti ragà”.
Intanto al pub si accorgono che Arouna è bravo non soltanto al lavaggio, ma anche in cucina. Così cominciano a fargli spazio anche lì. Quando il locale riapre dopo il lockdown dettato dall’emergenza sanitaria, riprende a lavorare. Lo stage sta per finire e il “Remove Pub”, come molte altre attività del settore, stenta a ripartire. Eppure Eugenio Falbo trova il modo per aiutarlo: “Per noi è come fosse un fratello, un amico, lo abbiamo inserito anche nei nostri gruppi whatsapp. Vogliamo che rimanga a lavorare qui dopo lo stage”. Infatti la proposta è quella di un contratto di assunzione. E non è cosa da poco: terminato il permesso di minore età, Arouna potrà così ottenere un permesso di lavoro. “A me non è mai mancato niente – risponde Eugenio alla domanda sul perché di questa decisione – ma guardo questo ragazzo e imparo: se qualcuno riesce a donarti qualcosa gratuitamente come fa lui, tu hai solo da imparare”. Eugenio e gli altri ragazzi del pub si sono messi alla ricerca di una casa per Arouna per quando dovrà lasciare la struttura di accoglienza per minori, cosa non proprio facile.
Arouna come vedi il tuo futuro? “Voglio rimanere in Italia, in Calabria. Mi trovo bene qui. Sono contento. Non voglio tornare indietro anche se mi manca il Senegal. E voglio che mia sorella e mia madre vengano a vivere qui”.