Il giornale online Savutoweb aderisce a FSOA con il progetto di raccontare il mondo dei migranti e del terzo settore in Calabria. È l’occasione anche per riflettere su quale sia il modo migliore per fare comunicazione in questo settore
Tutto è iniziato il 20 giugno scorso, quando è stata celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato con un’iniziativa particolare: una diretta radiofonica per raccontare le storie dei ragazzi ospiti dello SPRAR Casa di Ismaele di Rogliano. È stato come un colpo di fulmine, e soprattutto era rimasta nell’aria una domanda in cerca di risposta “e ora cosa facciamo?”. L’idea è arrivata qualche mese dopo: l’adesione a Fare Sistema Oltre L’Accoglienza.
Quel giorno a curare la diretta on air c’erano Gaspare Stumpo e Massimiliano Crimi. I due sono direttore responsabile e coordinatore giornalistico del giornale Savutoweb, una testata online calabrese, con sede a Rogliano, che si avvale di una piattaforma crossmediale – carta stampata, radio, web e video – per raccontare in primo luogo il territorio calabrese: “Siamo stati dei pionieri in Calabria e con l’emergenza dovuta al covid la nostra si è rivelata una scelta di comunicazione efficace”, dice Gaspare, che da qualche tempo dirige anche la rivista cartacea Calabria accoglie 2.0 dedicata esclusivamente ai temi dell’immigrazione: “In provincia di Cosenza ci sono realtà che fanno cose straordinarie e vogliamo raccontarle”. Il 20 giugno a Casa di Ismaele si è accesa una scintilla: “Siamo entrati con le nostre apparecchiature radio in casa altrui. E abbiamo trovato una casa piena di dignità e di rispetto” ricorda Massimiliano. La lunga diretta radiofonica e poi il pranzo: i ragazzi hanno cucinato per gli ospiti piatti calabresi e africani, sperimentando anche mix assai riusciti.
Quando è arrivata la proposta di aderire al programma FSOA è sembrata la naturale ripresa di quell’impegno avviato durante la Giornata Mondiale del Rifugiato, e adesso il progetto è quello di studiare assieme un servizio di informazione che riguardi il terzo settore. “Perché”, continua Gaspare, “abbiamo il dovere di raccontare l’immigrazione e cercare di far capire che c’è un mondo che non può aspettare. Non è più il tempo delle discriminazioni, del nostro benessere deve far parte anche chi è rimasto indietro e non certo per sua colpa”. La Calabria, che è terra di emigranti, più di altre regioni può capire cosa si prova a lasciare famiglia e affetti. Allora quale è il modo migliore per affrontare la sfida di un nuovo modo di far comunicazione? “Narrare le cose positive, non solo la cronaca, narrare il bello delle realtà che lavorano con i migranti, dalla cosa più semplice a quella più eclatante, usando tutti i mezzi a nostra disposizione: così da Rogliano possiamo arrivare ovunque”. Aggiunge Massimiliano: “Far capire che esiste un mondo diverso e che in questo momento i ragazzi stranieri hanno bisogno di noi. L’accoglienza è tante cose insieme: un tetto, una stretta di mano, un sorriso, aprire le porte della comunità. Ecco, questo: aprire le porte. Al mondo di oggi non si può continuare a pensare alle frontiere. Riflettiamo mai sul fatto che i minori non accompagnati hanno gli affetti lontani? Hanno madri, padri, fratelli, sorelle in un altro continente? Non hanno le spalle coperte da una famiglia? Cominciamo da qui, dall’aspetto umano, è questa la prima cosa da raccontare”.